Ci piace aprire questa parentesi dal titolo molto significativo.
Il diventare fotografo nasce dalla passione, dall’amore verso quello che la fotografia riesce a trasmettere e dalle emozioni che i tuoi scatti riescono a risvegliare, dalle tante ore di studio e di pratica sulla tecnica, sull’attrezzatura, di tentativi e prove di luce …
… ma tutto questo non è sufficiente per diventare “fotografo di bambini”, no, ci vuole molto di più e che probabilmente nemmeno tutti i libri del mondo possono insegnare, bisogna saperci fare con loro, con le persone più importanti e tenere che ci sono, bisogna “saperli prendere” e una persona o ce l’ha dentro o difficilmente riesce a crearselo.
Per il “fotografo di bambini” la pazienza è fondamentale … attenzione, parliamo di pazienza e non di sopportazione, la pazienza è aspettare che loro si sentano a proprio agio, aspettare che prendano confidenza con l’ambiente, con le luci e soprattutto con noi, noi che per loro siamo dei perfetti sconosciuti, ma pronti a farli divertire.
Piano piano giocando e interagendo con loro si vede che si sciolgono in un sorriso, che rispondono alle domandine sul loro nome e che iniziano a “staccarsi” dalla gamba della mamma o del papà.
I pupazzi che fanno da contorno al set fotografico ci aiutano nel fare amicizia con i piccoli, come la musica di sottofondo che li fa divertire e ballare, serve tutto questo prima di riuscire a fare degli scatti che siano all’altezza di uno shooting fotografico.
Ci piace quando vediamo che un piccolino si fida di noi senza timore e inizia a fare quegli enormi sorrisi sdentati quando lo chiamiamo, oppure quando ti corre incontro per vedere sul display della macchina fotografica come è venuta la foto appena scattata, oppure addirittura quando per cambiargli d’abito non vogliono spostarsi dal set, questo è quello che riusciamo ad ottenere, questo è quello che ci dà soddisfazione e ci distingue dai “semplici” fotografi di altri soggetti.
Vogliamo che le ore che passano con noi siano per loro un bel ricordo, dove si sono divertiti e perché no, anche da dove hanno portato via un pensierino, come un colorato palloncino oppure un lecca-lecca.
Beh, tutto questo per dire che per fare questo meraviglioso lavoro di essere “fotografi di bambini” non serve solo l’esperienza e la conoscenza che sono pur fondamentali, ma ci vuole anche quel qualcosa in più che uno ha dentro, ed è il riuscire ad entrare nel loro piccolo mondo in punta di piedi ma accolti a braccia aperte …
Marco Sartori
Fotografo di bambini, neonati e gravidanze